© Archivio priv. Nils Olger

Tra racconti e silenzi di chi c'era

In ottobre 2020 si è svolto on line il seminario internazionale dedicato alle nuove generazioni davanti alle responsabilità dei Täter e i traumi delle vittime, ideato e organizzato da Elena Pirazzoli (Universität zu Köln) ed Elena Monicelli (Scuola di Pace di Monte Sole).

Le registrazioni degli interventi sono disponibili qui.

 

La definizione delle colpe, la consapevolezza del trauma

7 ottobre

Le stagioni processuali in Germania e in Italia 
Carlo Gentile (Universität zu Köln)

La costituzione dell’Associazione delle vittime eccidi nazifascisti di Grizzana Marzabotto Monzuno 1944
Gian Luca Luccarini (presidente associazione)

Diverse fasi processuali hanno riguardato i crimini del nazismo e dell’occupazione, con tempistiche e modalità differenti in Italia e in Germania. Ripercorrendo le vicende giudiziarie è possibile vedere la variazione non solo dei capi di imputazione e della definizione dei crimini, ma anche il cambiamento culturale e sociale attorno alla percezione dei crimini stessi e dei loro attori. Inoltre, i tardivi processi degli anni Duemila in Italia hanno alimentato una maggiore presa di consapevolezza da parte delle vittime, portando alla costituzione di associazioni che raccolgono le vittime e i loro discendenti.

Storia orale e traumi familiari

14 ottobre

La storia orale delle stragi: le vittime e i loro discendenti
Giovanni Contini Bonacossi (AISO, Associazione Italiana Storia Orale)

Alcuni elementi del dibattito storico, sociologico e psicologico attorno all’elaborazione del passato tedesco
Leonard Ludwig (Universität zu Köln)

Kriegsenkel oder Mitläufer-Enkel? Nipoti di guerra o nipoti di seguaci del nazismo? I giovani tedeschi e le storie familiari
Elena Pirazzoli (Universität zu Köln)


La storia orale ha permesso, più di altri approcci, di ricostruire le stragi di civili, restituendo voce alle vittime. E ascoltando anche come il trauma si trasforma, passando da una generazione all’altra. A più di 75 anni dai fatti, diverse nuove voci stanno iniziando a raccontare: quelle dei discendenti dei Täter, i perpetratori - o dei Mitläufer, i seguaci del nazismo. Con le loro domande indagano storie familiari rimosse, celate, edulcorate, portando un nuovo impulso al dibattito storico, sociologico e psicologico attorno all’elaborazione del passato tedesco.

La rappresentazione dei processi ai Täter

21 ottobre

Il processo Reder come momento simbolico
Toni Rovatti (Università di Bologna)

Raccontare in mostra il processo per la Risiera
Dunja Nanut (ANED Trieste)

La rappresentazione dei criminali nazisti in Italia è stata estremamente influenzata dai processi dell’immediato dopoguerra, che hanno creato l’immagine di figure crudeli, quasi demoniache. Tuttavia, le ricerche e le indagini successive hanno approfondito le dinamiche dei fatti, mostrando una maggiore complessità dei meccanismi della violenza, delineando una responsabilità collettiva di diversi attori e coinvolgendo profondamente le comunità locali.
Questi aspetti hanno trovato poco spazio nella rappresentazione, in particolare quella museale: il caso di Risiera di San Sabba è una delle rare eccezioni della tematizzazione dei Täter all’interno di un’esposizione su un luogo di memoria.

Quali possibili linee educative a partire da questi temi?

28 ottobre

Formazione professionale ed educazione civica: il caso dell’Haus der Wannsee-Konferenz
Hans Christian Jasch

I meccanismi della violenza in noi: il lavoro educativo e internazionale della scuola di Pace di Monte Sole
Elena Monicelli

È possibile educare guardando in profondità le azioni negative? La ricerca degli ultimi anni ha mostrato come, sottese alla violenza del nazismo, ci fossero intenzioni molto “umane”: opportunismo, carrierismo, volontà di mettersi in luce, dinamiche di tenuta del gruppo. In una cultura in cui il paradigma vittimario ha improntato le modalità di trasmissione memoriale, è possibile lavorare sui Täter per comprendere i motivi delle loro azioni, senza giustificarle, ma per riconoscerle dentro di noi e dentro il nostro agire?

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