Torna alla pagina generale dei Täter

Nazionalità

tedesca

Formazione

Wehrmacht

Iscrizione alla NSDAP

1-9-1939

Forza armata

Wehrmacht

Unità

Fallschirm-Panzer-Division "Hermann Göring"

Periodo di attività

1939-1945

Grado

tenente

Campagne nella seconda guerra mondiale

Francia 1940
Occupazione dell’Olanda 1943?-1944
Italia 1944
Fronte orientale 1944-1945

Massacri confermati

Civitella in Val di Chiana

Dopoguerra

Marionettista
Speaker radio
Ufficiale della Bundeswehr
Rinvio a giudizio nel 2006 a Stoccarda e La Spezia. Procedimenti archiviati causa il decesso dell’imputato.

Formazione ed esperienza in guerra

• Al fronte in Francia

  Nel maggio del 1940 Siegfried Böttcher fece parte della 15^a batteria del reggimento "General Göring" e combatté come giovane soldato di truppa sul fronte occidentale. Il 26 maggio 1940, dopo solo due settimane di combattimenti, fu ferito gravemente sul Canal de Lens presso Courrières, tra Lille e Arras (Pas-de-Calais). Il ferimento di Böttcher è legato, sebbene indirettamente, a una delle prime stragi compiute dalla Wehrmacht in Francia. Courrières e la vicina Oignies furono difese con ostinazione dalle truppe britanniche e nordafricane, che inflissero pesanti perdite agli attaccanti. Entrambe le cittadine furono sottoposte a pesanti bombardamenti e furono teatro di scontri strada per strada. Infuriati da questa resistenza, che ritardava la loro avanzata verso Lille, e usando il pretesto dell'azione di cecchini, i tedeschi distrussero gran parte della città e il 28 maggio 1940, dopo un Rastrellamento, fucilarono 114 civili in quello che per numero di vittime fu il più grande bagno di sangue compiuto da unità dell’esercito (Heer) in Francia durante l’intera occupazione.

• Ritorno al fronte in Italia nell’estate 1944

  Siegfried Böttcher fu subito evacuato dal fronte, trascorse molti mesi tra vari ospedali militari in Germania e in Olanda. Ristabilitosi, nell’estate 1941 rientrò nei ranghi della divisione "Hermann Göring", seguì un corso da allievo ufficiale di complemento a Utrecht e fu poi impiegato come istruttore reclute. Solo nel giugno 1944, quattro anni dopo il suo ferimento in Francia, Böttcher fu trasferito in Italia per assumere il comando di un plotone in un reggimento della divisione "Hermann Göring". Come primo incarico, però, gli fu assegnato il comando della Alarmkompanie "Vesuv".

• L’ufficiale più alto in grado a Civitella in Val di Chiana

  Nel corso delle indagini sul suo conto svolte in Germania dalla procura di Dortmund e da quella militare di La Spezia nel 2004 e 2005 fu stabilito che Böttcher il 29 giugno 1944 era l’ufficiale più alto in grado all’interno del paese di Civitella in Val di Chiana. Ammise la sua presenza, ma negò ogni coinvolgimento nelle fucilazioni, che attribuì invece a un maresciallo rimasto sconosciuto. Sostenne di essere stato informato il 28 giugno 1944, durante una riunione di ufficiali, della decisione di intraprendere un’azione di rappresaglia nei confronti del "centro delle bande Civitella" [Bandenzentrum Civitella] allo scopo di vendicare l’uccisione da parte di partigiani di due militari tedeschi. L’ordine che avrebbe ricevuto sarebbe stato di catturare gli uomini e di risparmiare le donne e i bambini. 

  Partito presto la mattina del 29 giugno, giunto a Civitella divise i suoi uomini in due plotoni e ordinò loro di perquisire il paese casa per casa. Nel corso delle indagini Böttcher sostenne di essere rimasto con la sua squadra comando all'ingresso di Civitella e di aver lasciato agire il maresciallo. Secondo la narrazione dell’imputato, durante la perquisizione gli abitanti resistettero costringendo i suoi soldati a usare le armi. Il maresciallo lo informò della presenza di un gruppo di civili disposto a fornire informazioni sui partigiani, dal quale però due uomini si sottrassero con la fuga e non poterono essere raggiunti. In realtà dozzine di civili nel villaggio furono uccisi a sangue freddo. Gli inquirenti non credettero ai racconti di Böttcher e ritennero di avere sufficienti elementi per richiederne il rinvio a giudizio.

  Il massacro di Civitella fu per Böttcher la prima esperienza bellica dall’epoca del ferimento nel 1940. L’Alarmkompanie "Vesuv" che comandò a Civitella sembra essere stata coinvolta anche nelle successive stragi del bacino minerario del Valdarno, ma nessuno riscontro lega la sua persona e quegli eventi.

   

• Gli ultimi mesi sul fronte orientale

  A luglio Böttcher fu trasferito con la divisione sul fronte orientale, dove assunse il comando di una compagnia armi di accompagnamento [schwere Kompanie] alla testa della quale combatté presso Varsavia e in Prussia orientale. La divisione "Hermann Göring" fu ampliata e trasformata in un corpo d’armata. Nei durissimi combattimenti dell’inverno 1944-45 le sue truppe subirono pesanti perdite. La resa colse i reparti "Hermann Göring" tra Görlitz e Dresda. Al momento del crollo finale Böttcher, insieme ad alcuni commilitoni, lasciò il fronte e si portò a Magdeburg, dove si consegnò alle truppe americane.

Nel dopoguerra