Fosse Ardeatine
24 marzo 1944
- Unità responsabile
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Comando della 14a Armata; Außenkommando der Sicherheitspolizei und des SD Rom
- Täter
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SS-Obersturmbannführer Herbert Kappler, SS-Hauptsturmführer Erich Priebke e altri
- Indagini e processi
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1944: viene processato il questore di Roma Pietro Caruso e il suo collaboratore, Roberto Occhetto. Caruso viene condannato a morte, Occhetto a 30 anni di carcere.
1946: processo nei confronti di Kurt Mälzer, comandante militare di Roma, e di Eberhard von Mackensen, comandante della 14a armata. Condannati a morte, la pena viene poi commutata in ergastolo.
1947: Il tribunale militare alleato di Venezia condanna Albert Kesselring all’ergastolo, per la sua responsabilità, in qualità di comandante supremo delle forze armate tedesche in Italia, nelle stragi compiute dall'esercito tedesco in Italia, tra cui quella delle Fosse Ardeatine.
1948-1953: processo nei confronti di Herbert Kappler, comandante dell’Außenkommando di Roma: è condannato all’ergastolo.
1995-1998: Erich Priebke viene individuato in Argentina ed estradato in Italia. Viene processato e condannato all’ergastolo.
- Forza armata
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SD
Sicherheitspolizei
La strage
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Roma occupata: presenza militare e forze di polizia
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Il rastrellamento del ghetto nell’ottobre 1943
Lo sbarco alleato ad Anzio e il conseguente spostamento di truppe tedesche in quella zona ridussero ulteriormente la presenza militare a Roma. Le autorità tedesche riorganizzarono comunque il controllo sulla città e iniziarono anche a punire più duramente gli attacchi dei GAP.
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Gli Alleati ad Anzio e i primi scontri
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Il battaglione “Bozen” e l'attentato di via Rasella
Le immagini
Via Rasella: il corrispondente di guerra Lutz Koch sta scendendo verso Via del Boccaccio, dove poco prima è esplosa la bomba. Negli androni gli uomini del battaglione Bozen puntano le loro armi verso i piani alti delle case, dove ancora temono possano nascondersi i gappisti. Nella strada poliziotti e soldati tedeschi e italiani con le armi in mano e il corpo di un caduto, forse una vittima dell’esplosione, coperto da un telo bianco. Il fotografo ha colto anche le scene di concitazione per gli arresti di passanti e abitanti delle case attorno alla zona dell'attacco.
Kesselring aveva ordinato la fucilazione entro 24 ore di 10 italiani per ogni soldato tedesco ucciso. Kappler comunicò con il comando del maresciallo Kesselring: gli fu risposto che questa decisione "viene da molto più in alto".
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La reazione tedesca
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La selezione delle vittime
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Le esecuzioni
Via delle Quattro Fontane, davanti ai cancelli di Palazzo Barberini, uomini del III battaglione del SS-Polizei-Regiment Bozen e del battaglione Barbarigo della Xa MAS guardano a vista un gruppo di civili rastrellati nei fabbricati di Via Rasella immediatamente dopo l’attentato.
Indagini e processi
Nell’arco di circa cinquant'anni si sono svolti diversi processi nei confronti dei responsabili delle uccisioni delle Fosse Ardeatine.
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Il processo al questore Caruso nel settembre 1944
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Il processo a Mälzer e von Mackensen nel 1946
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Il processo a Kesselring nel 1947
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Il processo a Kappler (1948-1953)
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Il processo a Priebke (1995-1998)
Memoria
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Critiche all’azione partigiana
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La costituzione dell’ANFIM
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Il Mausoleo delle Fosse Ardeatine
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Il Museo di Via Tasso
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Le visite dei presidenti tedeschi
Fonti
In mancanza di documentazione coeva tedesca, le fonti più importanti per la ricostruzione dei fatti sono soprattutto giudiziarie. I documenti sono conservati presso l'archivio del Tribunale militare di Roma. Presso l'Archivio di Stato di Rieti sono custodite invece le carte private di Euclide Fantoni, presidente del Tribunale militare che nel 1948 condannò Kappler.
Gli atti dei processi condotti nel 1946 e nel 1947 dal tribunale britannico nei confronti di Mälzer, von Mackensen e Kesselring sono conservati presso i National Archives di Kew-Londra (WO 235/438-Mälzer e von Mackensen, WO 236/366-376-Kesselring). Qui si trovano anche le indagini svolte dagli Alleati sulla strage: (WO 204/11469-Ardeatines Caves case, WO 204/12798- SS Obersturmbannführer Herbert Kappler, WO 309/2197-Massacre of Italian partisans, Ardeatine Caves, Italy, WO 310/126-Trials of German General Staff officers, WO 311/356-Ardeatine Caves, Rome, Italy: killing of Italian civilians).
Bibliografia
Felix Bohr, Die Kriegsverbrecher Lobby. Bundesdeutsche Hilfe für im Ausland inhaftierte NS-Täter, Berlin, Suhrkamp, 2018.
Lutz Klinkhammer, Stragi naziste in Italia. La guerra contro i civili (1943-1944), Roma, Donzelli, 1997, pp. 3-15.
Alessandro Portelli, L'ordine è già stato eseguito, Roma, Donzelli, 1999.
Steffen Prauser, Mord in Rom? Der Anschlag in der Via Rasella und die deutsche Vergeltung in den Fosse Ardeatine im März 1944, in «Vierteljahrshefte für Zeitgeschichte», Jahrgang 50 (2002), Heft 2, De Gruyter Oldenbourg, Berlin, pp. 269-301
Daniele Scopigno, Il processo Kappler nelle carte dell'archivio di Stato di Rieti, Foligno, Il Formichiere, 2020.
Joachim Staron, Fosse Ardeatine e Marzabotto: storia e memoria di due stragi tedesche, Bologna, Il Mulino, 2007.
Autore
Autore: Carlo Gentile
© Progetto "Le stragi nell’Italia occupata (1943-1945) nella memoria dei loro autori".
2023