San Cesario sul Panaro

Colpo di paesaggio di uno specchio d'acqua circondato da alberi. Il cielo si riflette nell'acqua.
Il corso del Panaro nella zona dove furono ritrovati i corpi © Udo Gümpel

14 dicembre 1944 – 17 dicembre 1944 , Ca' Nova, San Cesario sul Panaro (Modena, Emilia Romagna)

Nel dicembre 1944 i soldati della 16. SS-Panzer-Grenadier-Division "Reichsführer-SS" compirono ancora stragi nella zona di Modena. Il 14 dicembre alcune truppe, provenienti dal presidio di San Cesario sul Panaro e al comando del SS-Obersturmführer Hans Schiffmann, fecero una retata a Castelfranco Emilia, arrestando circa 70 persone. In collaborazione con fascisti locali, venne fatta una selezione: i sospettati di contatti con le formazioni partigiane furono trasferiti all’Ammasso canapa e qui sottoposti a brutali interrogatori. Una parte dei prigionieri fu poi condotta sul greto del fiume Panaro, dove avvennero le fucilazioni. Le salme furono scoperte e riesumate il 27 gennaio 1945.

Unità responsabile

Division-Begleit-Kompanie SS, SS-Artillerie-Regiment 16, Ortskommandantur Castelfranco Emilia

Täter

Hans (Johannes) Schiffmann e altri

Vittime

13

Indagini e processi

1946: richiesta da parte procuratore generale militare Borsari di estradizione di 4 presunti responsabili.

1996: inizio delle indagini della procura militare di La Spezia.

2004: sentenza del Tribunale militare di La Spezia, non luogo a procedere nei confronti di Hans Schiffmann.

Forza armata
Waffen-SS
Colpo di paesaggio.
Il greto del Panaro © Udo Gümpel

La strage

Il comando tedesco cercò di nascondere la notizia della fucilazione dei prigionieri, affermando che erano stati trasferiti in Germania per il lavoro obbligatorio. 

Indagini e processi

Il 20 giugno 1945 Giorgio Tosi denunciò alla prefettura di Modena gli ufficiali tedeschi, accusandoli della fucilazione del padre Lucio Pietro a San Cesario sul Panaro e della scomparsa del fratello Mario.

Memoria

  • Foto a colori.
    Monumento ai caduti di San Cesario sul Panaro © Udo Gümpel
  • Foto a colori.
    Monumento per Gabriella degli Esposti a San Cesario sul Panaro © Udo Gümpel
  • Foto a colori.
    Monumento per Gabriella degli esposti lungo il fiume Panaro © Udo Gümpel
  • Primo piano di un paio di scarpe.
    Le scarpe di Gabriella Degli Esposti © Udo Gümpel

Fonti

La documentazione relativa alla strage di San Cesario, a partire dai primi rilievi sulle vittime compiuti nel gennaio 1945 fino alla sentenza del 2004, è conservata presso l'archivio della Procura generale militare di Roma. Mancano quasi del tutto documenti tedeschi. 

Presso l’archivio comunale di Castelfranco Emilia sono conservati documenti relativi alle requisizioni effettuate dai comandi locali tedeschi coinvolti nella strage nel territorio di quel comune (Categoria 8, Classe 2, Fascicolo “Requisizioni da parte delle FFAA tedesche”) e al rinvenimento dei corpi (Categoria 4, Classe 6, Fascicolo “Rinvenimento salme nel Comune di San Cesario sul Panaro“). 

Bibliografia

ANPI di Castelfranco Emilia (a cura di), Il quinto giorno. Monografia sull’eccidio del 17 dicembre 1944, Castelfranco Emilia, ANPI-Comitato comunale di Castelfranco Emilia, 1991.

Carlo Gentile, I crimini di guerra tedeschi in Italia 1943-1945, Torino, Einaudi, 2015, pp. 273-277.

Luca Pastore, Il fascicolo 663: un processo atteso per sessant’anni. La Resistenza a Castelfranco Emilia, l’eccidio nazi-fascista del dicembre 1944 e le carte occultate nell’armadio della vergogna, Castelfranco Emilia , ANPI-Comitato comunale di Castelfranco Emilia, 2008.

Autore 

Autore: Carlo Gentile

© Progetto "Le stragi nell’Italia occupata (1943-1945) nella memoria dei loro autori".

2023

Testo: CC BY NC SA 4.0

Seitenanfang