San Polo
14 luglio 1944 , San Polo, frazione del Comune di Arezzo (Toscana)
Dopo la cattura di un disertore, viene scoperto un rifugio partigiano nei pressi di Pietramala, dove vivono anche diversi civili. Nell’assalto tedesco e nel trasferimento verso San Polo vengono uccise 17 persone, tra cui donne e bambini. Invece 48 uomini sono condotti presso il comando di reggimento a Villa Mancini, dove vengono torturati, poi uccisi e sepolti nel giardino di Villa Gigliosi. La sera dopo la strage, il comando lasciò la villa e il giorno seguente le truppe tedesche abbandonarono San Polo. I primi reparti inglesi arrivarono la sera del 16 luglio 1944, iniziando subito le esumazioni.
- Unità responsabile
- Comando
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305. Infanterie Division
- Täter
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tenente colonello Wolf Ewert, comandante di reggimento
tenente Klaus Konrad, primo ufficiale di ordinanza
e altri militari tedeschi - Vittime
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65
- Indagini e processi
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Settembre 1944: indagine del 78. sezione del SIB (Special Investigation Branch).
1967-1972: procura di Stato di Gießen: istruttoria nei confronti di Wolf Ewert, Klaus Konrad e altri membri del reggimento.
2003-2007: procedimento nei confronti di Klaus Konrad e Herbert Hantschk da parte della Procura e del Tribunale militare di La Spezia. Klaus Konrad morì prima della sentenza nel 2006; Herbert Hantschk fu assolto nel 2007 per non aver commesso il fatto.
- Forza armata
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Wehrmacht
La strage
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Cattura di un disertore tedesco e scoperta del rifugio partigiano
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L’irruzione a Molino dei Falchi
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Gli interrogatori e le torture a Villa Mancini
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Le fucilazioni a Villa Gigliosi
La 78a sezione del SIB (Special Investigation Branch) svolse accurate indagini e raccolse prove e testimonianze sull’accaduto. Il 12 settembre 1944 il sergente Harper visitò Villa Mancini, dove nelle cantine trovò i tubi di gomma utilizzati per torturare i prigionieri durante gli interrogatori.
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Le prime indagini inglesi
Indagini e processi
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Le indagini della Procura di Gießen nel 1967
Ewert si assumeva la responsabilità di un’esecuzione che gli inquirenti tedeschi, con riferimento alla normativa di guerra e a testi giuridici nazisti, non esitarono a ritenere "legale", ma non quella degli "eccessi" che sarebbero stati compiuti a sua insaputa.
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La Procura di Gießen scagiona tutti gli imputati
Il 28 ottobre 2004 la trasmissione "Kontraste" mandò in onda in Germania un’intervista con Klaus Konrad [...] che ebbe enorme scalpore. [...] Konrad, noto politico della SPD dello Schleswig-Holstein, ammetteva di aver assistito alle torture e di non provare rammarico per quei fatti.
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Il processo di La Spezia degli anni Duemila
Memoria
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Tra commemorazioni e riconoscimenti ufficiali
Testimonianze
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L’inizio dell’operazione
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La cattura dei prigionieri
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Le esecuzioni
Fonti
Per quanto riguarda la strage di San Polo si ha a disposizione una quantità notevole di documenti, prodotti in epoche e da autori differenti. La documentazione tedesca è la più scarna. Nel giorno della strage il Comandante supremo del teatro di guerra del Sudovest (OB Südwest) segnala che “nell’area a nord-ovest [sic] di Arezzo [sono stati] fucilati 47 banditi e liberati 12 soldati tedeschi” (BArch, RH 2/665). Anche nel rapporto del reparto Ic/AO della 10a Armata tedesca per il mese di luglio 1944 viene data notizia, in maniera più estesa, dell’azione portata a termine dal reggimento (BArch, RH 20-10/195). Tra i documenti prodotti dagli organi militari tedeschi di interesse è anche il fascicolo del tribunale militare che ha svolto le indagini relative alla diserzione di Heinrich Krüger (BArch, Pers 15/141309). Questi ci permettono di studiare la strage di San Polo da una prospettiva inedita, in quanto vi sono raccolte le testimonianze dirette dello stesso Krüger e di alcuni dei soldati tedeschi tenuti in prigionia dai partigiani e liberati durante l'operazione a Molino dei Falchi.
Più ampi e circostanziati i materiali provenienti dagli archivi britannici. I fascicoli della prima inchiesta sono conservati a Londra, presso i National Archives di Kew (War Office (WO) WO 310/109, San Polo, Italy: Killing of civilians by German troops, WO 310/123, German generals file: Collection of information on major war criminals, vedi inoltre WO 204/11482, WO 311/349, WO 170/515).
Le indagini condotte verso la metà degli anni Sessanta durante le inchieste per accertare le responsabilità della strage, nonché la sentenza della procura di Gießen, sono invece conservate presso l'archivio di Stato di Darmstadt (HStAD H 13 Giessen Nr. 4884/1-17).
I fascicoli delle più recenti indagini condotte dal tribunale militare di La Spezia, infine, sono conservati a Roma presso l'archivio della Procura generale militare.
Sulla documentazione delle stragi in Toscana le opere di riferimento sono Roger Absalom, Paola Carucci, Arianna Franceschini, Jan Lambertz, Franco Nudi, Simone Slaviero (a cura di), Le stragi nazifasciste in Toscana 1943-45. 2. Guida alle fonti archivistiche. Gli archivi italiani e alleati, Roma, Carocci, 2004, cd allegato e Carlo Gentile (a cura di), Le stragi nazifasciste in Toscana 1943-45. 4. Guida archivistica alla memoria. Gli archivi tedeschi, Prefazione di Enzo Collotti, Roma, Carocci, 2005, pp. 99-102, 137-142.
Materiale iconografico
Presso l’Imperial War Museum (IWM) di Londra è conservata una serie di fotografie scattate dai soldati dell´Eighth Army britannica durante le fasi di indagine e di riesumazione dei cadaveri di San Polo (Eighth Army, German Atrocities in San Polo, Sgt. Best: NA 16991-NA 16992- NA 16994-NA 16995-NA 16996-NA 16997-NA 16998-NA 16999- NA 17000 NA 17001-NA 17001-NA 17002-NA 17003-NA 17004)
Bibliografia
Gianluca Fulvetti, Uccidere i civili. Le stragi naziste in Toscana (1943-1945), Roma, Carocci, 2009, pp. 134-136.
Carlo Gentile, I crimini di guerra tedeschi in Italia 1943-1945, Torino, Einaudi, 2015, pp. 414-416.
Carlo Gentile (a cura di), Le stragi nazifasciste in Toscana 1943-45. 4. Guida archivistica alla memoria. Gli archivi tedeschi, Prefazione di Enzo Collotti, Roma, Carocci, 2005, pp. 99-102, 137-142.
Ivan Tognarini (a cura di), La guerra di liberazione in provincia di Arezzo, 1943/1944. Immagini e documenti, Arezzo, Amministrazione provinciale, 1988.
Ivan Tognarini (a cura di), Guerra di sterminio e Resistenza. La provincia di Arezzo 1943-1944, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 1990.
Autore
Autore: Carlo Gentile
© Progetto "Le stragi nell’Italia occupata (1943-1945) nella memoria dei loro autori".
2023