Ritratto in bianco e nero di Karl-Heinz Becker: indossa l'uniforme, ma non il berretto. Guarda nella macchina fotografica.
Karl Heinz Becker, comandante del III battaglione del Fallschirmjäger-Regiment 1. © BArch, Bild 183-L19502 / Fot. ignoto

Karl-Heinz Becker

* " 2 gennaio 1914" – Schwedt a.d. Oder
† " 3 ottobre 2000" – Bargum (Schleswig-Holstein)

Originario del Brandeburgo, nel 1934 entra come allievo ufficiale di polizia nella Landespolizeigruppe "General Göring", una delle unità dalle quali durante la guerra ebbe origine la Divisione "Hermann Göring". Nel 1939 assume il comando della 11. compagnia del III. battaglione del 1° Reggimento Paracadutisti, partecipando all’invasione della Polonia, poi operando in Olanda, a Creta e sul Fronte orientale. Nel giugno 1943 il suo battaglione viene trasferito a Napoli, e in questa zona dopo l’8 settembre partecipa al disarmo dell’esercito italiano. Dopo alcuni scontri con le truppe alleate, durante la ritirata oltre il Volturno e poi nel territorio abruzzese, il battaglione di Becker è coinvolto in operazioni contro i civili per evacuare il territorio. A Pietransieri, l’ordine di sgombero si traduce in una strage contro gli abitanti.

Nazionalità
tedesca
Forza armata
Wehrmacht
Periodo di attività
1934-1945
Grado
capitano
Campagne nella seconda guerra mondiale
Polonia 1939
Olanda 1940
Creta 1941
Fronte orientale 1941-1943
Italia 1943-1944
Normandia e fronte occidentale 1944-1945
Massacri confermati

Pietransieri

Dopoguerra

Imprenditore agricolo [Landwirt], Borgomastro della cittadina di Bargum in Nordfriesland (Schleswig-Holstein)

Formazione ed esperienza in guerra

All’interno della divisione il battaglione era denominato informalmente come Beckers Horde, l’"orda di Becker". Questo nome sottolineava la spregiudicatezza e l’attaccamento dei suoi soldati al proprio comandante.
Quattro uomini in uniforme della Wehrmacht si trovano uno accanto all'altro davanti a un cespuglio e sorridono alla fotocamera.
Gli ufficiali del Fallschirmjäger-Regiment 1 nell'estate 1943 presso Taranto. Da sn. il maggiore Kurt Gröschke (II battaglione), il colonnello Karl-Lothar Schulz (comandante di reggimento), il capitano Karl-Heinz Becker (II battaglione) e il maggiore Wolf-Werner von der Schulenburg (I battaglione) © BArch, BW 57/485

Coinvolgimento nelle stragi di civili

Nel dopoguerra

Fonti

Il fascicolo di Karl-Heinz Becker custodito presso il Bundesarchiv a Friburgo (Pers 6/138447) è fortemente lacunoso e contiene dati sulla carriera militare e sulla sua vita privata solo fino al matrimonio avvenuto nel 1939. I dati successivi sono stati raccolti dai suoi biografi in varie pubblicazioni e fonti non indicate con precisione, probabilmente di origine privata.

Bibliografia

Carlo Gentile, I crimini di guerra tedeschi in Italia, 1943-1945, Torino, Einaudi, 2015, p. 377, 449, nota n. 126.

Franz Thomas/Günter Wegmann (a cura di), Die Ritterkreuzträger der Deutschen Wehrmacht, 1939-1945: Fallschirmjäger, Osnabrück, Biblio-Verlag, 1985, p. 12 s.

Autore 

Autore: Carlo Gentile

© Progetto "Le stragi nell’Italia occupata (1943-1945) nella memoria dei loro autori".

2023

Testo: CC BY NC SA 4.0

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