Ritratto in bianco e nero di Gerhard Sommer, che lo ritrae nel 1939 all'età di 18 anni. Indossa l'uniforme di volontario della SS-Standarte 2 “Germania”. Sul suo berretto è visibile l'insegna del teschio e delle ossa incrociate dell'omonima divisione delle SS. Il lato sinistro e la testa di Sommer sono rivolti verso la telecamera, ma non guardano direttamente in essa.
Gerhard Hermann Otto Sommer nel 1939, diciottenne volontario nella SS-Standarte 2 “Germania” di Amburgo. Alcune SS catturate dagli americani testimoniarono il suo ruolo nella strage di Sant'Anna di Stazzema. © Tribunale Militare di Roma

Gerhard Hermann Otto Sommer

* "24 giugno 1921" – Amburgo
† "22 febbraio 2017" – Amburgo

Nato e cresciuto ad Amburgo, Sommer si forma nella Hitlerjugend, poi entra nel partito nazista e nell’ottobre 1939 è volontario nelle SS. Nel 1940 viene trasferito nella divisione SS "Leibstandarte Adolf Hitler" nei cui ranghi, nel 1941 combatte nei Balcani e poi partecipa all’Operazione Barbarossa contro l’Unione Sovietica. Sul fronte orientale matura esperienze, onorificenze e il grado di sottufficiale.
Nel 1944 è assegnato al II battaglione del 35° reggimento della divisione "Reichsführer SS" in Toscana. Nei giorni della strage di Sant’Anna di Stazzema presta servizio come comandante della 7a compagnia, di cui è l’unico ufficiale rimasto.
Fino al 1996 il suo nome non appare nelle indagini: è solo dopo il ritrovamento dei fascicoli dell’"armadio della vergogna" che, tramite Interpol, partono le prime richieste di informazioni.
La sua identità emerge nel 2001 grazie alle ricerche di Carlo Gentile, perito della Procura Militare di La Spezia. Nella primavera del 2002 Sommer viene raggiunto ad Amburgo e intervistato dal giornalista Udo Gümpel. L’intervista, trasmessa alla televisione tedesca l’11 aprile 2002, ha l’effetto di accelerare le indagini. 
Nel 2005 Gerhard Sommer è tra i condannati del processo di La Spezia: in quanto comandante di compagnia, è quello con la posizione gerarchica più elevata.

Nazionalità
tedesca
Formazione
Hitlerjugend
SS
Tipologia
Waffen-SS
Iscrizione alla NSDAP
1939
Forza armata
Waffen-SS
Unità
SS-Standarte 2 "Germania"
8. compagnia "Leibstandarte SS Adolf Hitler"
16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS"
Periodo di attività
1939-1945
Grado
SS-Untersturmführer der Reserve (30 gennaio 1944)
Campagne nella seconda guerra mondiale
Balcani (Serbia e Grecia)
Operazione Barbarossa
Fronte orientale (Ucraina)
Occupazione dell’Italia 1944-1945
Fronte orientale (Austria)
Massacri confermati

Sant’Anna di Stazzema

Dopoguerra

2005: processato in contumacia presso il Tribunale militare di La Spezia, condanna all’ergastolo confermata in tutte le istanze.
2015: in Germania non luogo a procedere per sopravvenuta incapacità.

Formazione ed esperienza in guerra

Coinvolgimento nelle stragi di civili

Nei giorni della strage di Sant’Anna di Stazzema Sommer prestava servizio come comandante interinale della 7a compagnia, di cui era l’unico ufficiale rimasto. La prima segnalazione del suo coinvolgimento nella strage si trova in un documento americano, il rapporto sull’interrogatorio di alcuni soldati SS catturati intorno al 5 ottobre 1944 in varie località dell’Appennino bolognese.

Nel dopoguerra

Il suo nome rimase a lungo sconosciuto agli inquirenti. Le prime richieste di informazioni sulla sua persona giunsero in Germania dall’Italia tramite Interpol a fine novembre 1996, dopo il ritrovamento dei fascicoli dell’"armadio della vergogna". Fu identificato alla fine del 2001 e iscritto all’albo degli indagati della Procura Militare di La Spezia all’inizio di febbraio del 2002.
La foto a colori mostra il momento in cui i giornalisti René Althammer e Udo Gümpel hanno affrontato Gerhard Sommer ad Amburgo nel 2002, parlando del suo passato nella 16ª Divisione Panzer Grenadier SS, che ha commesso numerosi massacri in Italia. Nel 2005, il tribunale militare di La Spezia lo ha condannato per aver partecipato al massacro di Sant'Anna di Stazzema. Quando Althammer e Gümpel visitarono Sommer, questi era impegnato nel giardinaggio. La foto lo ritrae con una giacca e un berretto e con in mano una pala.
“Lasciate che indaghino, io non posso farci niente, ma non mi sento di commentare ora, per me questa faccenda è chiusa, non ho nulla da rimproverarmi, ho la coscienza assolutamente pulita, e ora vorrei chiedervi di lasciare la mia proprietà!”. Gerhard Sommer, 2002 © Udo Gümpel/René Althammer - rbb

Fonti

La documentazione biografica su Gerhard Sommer è scarsa. Ciò è dovuto in gran parte alla sua breve carriera militare. I dati più completi sono riportati nei procedimenti della magistratura tedesca e di quella italiana reperibili presso il Tribunale militare di Roma; qui anche alcuni documenti e fotografie rinvenuti durante una perquisizione della sua abitazione. Alcuni documenti personali si trovano al Bundesarchiv in Berlino: BArch, Lichterfelde, SSO Gerhard Sommer, Gebührniskarte e Offizierskarte; BArch, PA (ex WASt), P.O.W. Form/ Kriegsgefangenen oder kapitulierten Mannschaften Formular, Z-Karte S 2085/279.

Bibliografia

Carlo Gentile, I crimini di guerra tedeschi in Italia, 1943-1945, Torino, Einaudi, 2015, pp. 294-307.

Autore 

Autore: Carlo Gentile

© Progetto "Le stragi nell’Italia occupata (1943-1945) nella memoria dei loro autori".

2023

Testo: CC BY NC SA 4.0

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