Il pubblico durante il processo a Walter Reder presso il Tribunale militare di Bologna, settembre 1951 © Cineteca di Bologna / Fondo Aldo Ferrari
Testimone depone al processo contro Walter Reder presso il Tribunale militare di Bologna, 1951 © Cineteca di Bologna / Fondo Aldo Ferrari

I processi per la strage di Monte Sole

Il primo processo in cui viene affrontato il caso della strage di Monte Sole è istruito nel 1947 dal Tribunale militare britannico di Padova nei confronti del generale Max Simon, comandante della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS", per le stragi compiute dalla sua divisione in Emilia e in Toscana. Il procedimento si concluse con la condanna di Simon alla pena capitale. Imprigionato con altri generali nel carcere per crimini di guerra di Werl, in Vestfalia, nel 1948 la condanna a morte venne commutata in ergastolo, poi ridotta a 21 anni. Il 30 novembre 1954, dopo sette anni di detenzione, Simon fu scarcerato. 

Dopo il 1948 la competenza territoriale dei processi per crimini di guerra passa dall’amministrazione alleata a quella locale. Per questo motivo, il processo contro Walter Reder che si apre nel settembre 1951 viene condotto davanti a una corte italiana presso il Tribunale militare di Bologna e condannato all’ergastolo per le stragi di Monte Sole, e in particolare gli eccidi di Casaglia, Cerpiano, Caprara, San Giovanni di Sopra, San Giovanni di Sotto, Cà di Bavellino e Casoni di Rio Moneta, insieme a quelle di Vinca, Valla e Bardine San Terenzo. Il processo di appello del 1954 confermò la sentenza. Walter Reder venne scarcerato nel gennaio 1985 e rimpatriato in Austria.

Testimone depone al processo per Monte Sole presso il Tribunale militare di La Spezia, 2006 © Germano Maccioni

Il processo Reder fu l’ultimo della stagione dei processi dell’immediato dopoguerra. Pochi anni dopo, infatti, venne disposta l’«archiviazione provvisoria» di 695 fascicoli d’inchiesta e un Registro generale riportante 2274 notizie di reato, relativi ad atti di violenza commessi nei confronti di cittadini e soldati italiani durante la guerra. Solo dopo il 1994, con il ritrovamento a Roma, presso la sede della Procura militare a Palazzo Cesi, dei fascicoli archiviati, e di fatto occultati, nel cosiddetto “armadio della vergogna” furono avviate nuove indagini. 

Solo nel 2002 si apre il procedimento della Procura militare presso il Tribunale di La Spezia a carico di 17 ex ufficiali, sottufficiali e soldati di truppa della 16. SS-Panzer-Grenadier-Division “Reichsführer-SS”, che si concluse il 13 gennaio 2007 con 10 condanne all'ergastolo e 7 sentenze di assoluzione. Il 7 maggio 2008 la corte militare d'appello di Roma ha assolto uno dei condannati, nel caso di un altro condannato ha estinto il reato per morte sopraggiunta e ha emesso una sentenza di condanna per un ulteriore indagato, in precedenza assolto dal Tribunale di La Spezia.

L’ultimo procedimento per la strade di Monte Sole, e l’unico a svolgersi in Germania, è stato quello della Procura di Monaco di Baviera nei confronti di Franz Stockinger e altri ex membri della SS-Aufklärungs-Abteilung 16: iniziato nel 2003, si è concluso nel 2009 con l’archiviazione definitiva.

I processi di Bologna e di La Spezia hanno avuto, oltre a quello giudiziario, anche un altro importante ruolo: quello di raccogliere e rendere pubbliche le testimonianze delle vittime sopravvissute alla strage. In entrambi i casi, i procedimenti giudiziari hanno così costituito un momento fondamentale per l’emersione della memoria privata, che è divenuta anche memoria pubblica.

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