Memorie della guerra nella Repubblica federale

La successione dei governi

Konrad Adenauer (1876–1967) ritratto in un manifesto elettorale della Unione Cristiano-Democratica (CDU) del 1957.
Konrad Adenauer (1876–1967) ritratto in un manifesto elettorale della Unione Cristiano-Democratica (CDU) del 1957. © Konrad-Adenauer-Stiftung / CC-BY-SA 3.0

La Repubblica federale tedesca (Bundesrepublik Deutschland, BRD) fu fondata nel 1949. I primi decenni della sua storia sono stati segnati dai governi di coalizione guidati da esponenti della CDU, Christlich Demokratische Union Deutschlands): prima Konrad Adenauer, poi nel 1963 Ludwig Erhard e nel 1966 la «grande coalizione» con a capo Kurt Kiesinger. Nel 1969 subentrò la coalizione social-liberale di SPD (Sozialdemokratische Partei Deutschlands) e FDP (Freie Demokratische Partei) con i governi prima di Willy Brandt (settembre 1969 - maggio 1974) e poi di Helmut Schmidt (maggio 1974 - ottobre 1982). Gli anni Ottanta e Novanta costituiscono la lunga era della coalizione cristiano-liberale con a capo Helmut Kohl (1982-1998). Negli anni Duemila si sono succeduti prima i due governi di Gerhard Schröder (SPD e Verdi) e tra il 2005 e il 2021 i quattro governi di coalizione di Angela Merkel (CDU). 

L’avvicendarsi delle generazioni

Queste diverse fasi non furono scandite soltanto dall’avvicendarsi dei governi e delle loro politiche, bensì anche dalla successione delle generazioni. Nei primi decenni la presenza degli ex soldati della Wehrmacht e delle Waffen-SS reduci dal Vernichtungskrieg [guerra di annientamento] fu preponderante in tutti gli ambiti della società.
Nonostante il processo di denazificazione portato avanti dagli Alleati nei settori di occupazione, milioni di cittadini tedeschi in buona parte formati ed educati sotto il regime hitleriano hanno avuto parte attiva nel mondo del lavoro e nella vita pubblica, negli apparati amministrativi, nelle forze armate e in quelle dell’ordine, nella scuola e nelle università fino alla metà degli anni Novanta. 
I soldati più giovani di stanza in Italia nell’estate 1944 (le classi di nati nel 1926 e 1927) andarono in pensione rispettivamente nel 1991 e 1992, i più giovani in assoluto (nati nel 1929) nel 1994. Fu pertanto in questa pluridecennale scansione temporale in cui le diverse epoche delle politiche della memoria presero forma e vennero mano a mano evolvendosi fino a diventare l’attuale Erinnerungskultur: in italiano si traduce come «cultura della memoria», e corrisponde alle trasformazioni storiche e sociali della memoria collettiva nel tempo.

Seitenanfang